martedì 21 febbraio 2012

Il Circense - parte IV

Maurus rimase tutto il tempo pensoso ad ascoltare Dacius e Caledus che continuavano “Spiegherebbe perchè il pianeta era desolato, probabilmente hanno preso prigionieri gli abitanti e i pochi beni utili che c'erano.” finì il suo pensiero Caledus. “Ma di solito i Primitivisti uccidono i neonati con queste malformazioni” rispose secco Maurus. “Vorrà dire che qualcuno di quegli squilibrati era troppo legato al suo sangue! Anche se deforme e sicuramente destinato alla morte in tempi brevi”. “Come potete dimostrare che quello che dite è realtà?” e rivolgendosi a Dacius “A chi crederà la gente di questo pianeta? A me, amico personale dell'Imperatore Rath o a un ex legionario? Tra l'altro sanno che sei un legionario repubblicano?” A quel punto non potemmo più tenere a freno Dacius che, preso dall'ira, prese il pugnale di Tangi, seduto alla sua destra, e sgozzò Maurus figlio di Dracus. Il locale, fino ad allora rumoroso e movimentato si fermò a guardare la scena. Nessuno osò avvicinarsi. La gente, come se fosse annoiata o avvezza a violenze di questo genere fissava silenziosamente il coltello tranciare la carotide del giullare. Appena il corpo di Maurus cadde di spalle a terra, in una pozza di sangue color rubino, tutti si rivoltarono al loro tavolo, come se nulla fosse successo. Solo l'oste chiaramente infastidito si avvicinò a noi imprecando “E adesso chi mi pulisce questo casino? E il corpo? Cosa me ne faccio di un cadavere?!” Dacius si sistemò la giacca, si chinò sul cadavere del circense, prese la bisacca con i soldi, la aprì e diede una manciata di denari all'oste dicendo “Questo dovrebbe ripagarti per la fatica”. Poi si mise il denaro alla cintura e se ne uscì. Noi lo seguimmo “Potevi evitare di sgozzarlo, almeno potevi evitare di farlo in una taverna..” gli disse Tangi. “Ci siamo comportati come pirati” lo riprese Caledus. “Siamo in guerra con i Rathici, giusto? Ho appena ucciso un grande amico del loro Imperatore”, rispose seccamente Dacius. Nonostante questo gesto improvviso fosse poco consono all'onore di un cittadino della Repubblica, ci permise di avere abbastanza soldi per poter comprare una nave con cui avremmo potuto eseguire gli ordini del Generale Neustrius.

Il Circense - parte III

Qualche giorno dopo, mentre eravamo al Cane Blu, vedemmo entrare nel locale il menestrello del circo, chiaramente felice per gli affari che stava facendo sul pianeta. Dato che l'unico posto libero era vicino a noi ci fece cenno e si sedette. “Una bottiglia di vino e un bicchiere!” ordinò urlando all'oste. L'oste rispose “Non si fa servizio al tavolo, se vuoi da bere devi venirtelo a prendere”, al chè il circense slacciò dalla cintura la bisaccia, tanto piena che era impossibile chiudere bene, e disse con fare insolente “e quanto viene a costare il servizio al tavolo, oste?”. Sbuffando e bestemmiando l'oste portò subito la bottiglia e un bicchiere pulito, “3 denari del vino più altri 3 del servizio”, senza battere ciglio il menestrello gliene diede 10. “Cosa bisogna fare per avere un servizio decente in certi posti, eh?” si rivolse a noi cercando intesa, “Pagare a quanto pare” rispose Tangi, “Giusto!”. “Tu sei il tizio che lavora al circo, vero?” chiesi, “Proprietario, prego. Io sono il proprietario del grande Circo Mauro! Siete andati a vederlo? Staremo su Azat ancora un mese o due..”, “Sì, siamo venuti.. i cinque denari peggio spesi della mia vita” Dacius infastidito dalla presenza del menestrello. “Non le è piaciuto lo spettacolo?” “in realtà avrei un paio di domande” entrò nel discorso Caledus, “Dove avete trovato il vostro alieno?” “Ahahah!” scoppiò a ridere l'istrione “Lo sapevo che siete rimasti colpiti dalla mia attrazione più grande! Innanzi tutto lasciate che mi presenti: mi chiamo Maurus Druus, figlio di Dracus, del pianeta Cheratus. Figlio di circensi, a loro volta figli di circensi. L'intrattenimento è una cosa che mi scorre nelle vene, come potrete immaginare.. lasciate vi riempia i bicchieri!” perplessi ci lasciammo rabboccare fino all'orlo i bicchieri di vino nero. “E ditemi, fino ad oggi non non avevate mai visto un alieno vero? Siete quella stoffa di gente che finchè non vede con i propri occhi non crede, vero? Anche il mio amico Rath VI, Sommo Imperatore dei Rathi era scettico sul mio alieno” e fingendo un accento gutturale scimmiottando la parlata dei Rathici “'attento Maurus, se mi giochi uno scherzo e il tuo alieno è un nano o un qualche artificio da giullare ti faccio tagliare la testa' mi aveva detto! E invece sono ancora qui con la testa attaccata al collo!” disse soddifatto e vedendo lo sguardo irritato di Caledus continuò “Caro amico, stai tranquillo, non ho dimenticato la tua domanda. ti sto per rispondere. Navigavamo vicino all'Ymildinolaitus..” “L'Ymildinolaitus è grande quanto tutta la colonizzata, saltimbanco” gli fece notare Dacius. “Sei un procuratore vedo! Dammi il tempo di parlare. Vicino all'Ymildinolaitus dalle parti di Dacozi, nello spazio della Repubblica se avete presente.” raccontava come se fosse il può grande viaggiatore dell'universo e noi dei poveri bifolchi di un pianeta agricolo“Ebbene, come magari sapete, quella zona è poco popolata ultimamente: la guerra tra Repubblicani e Nailliani è stata molto dura là. Pianeti una volta floridi e ricchi ridotti a macerie fumanti. I loro abitanti.. i loro disgraziati abitanti! Prima convertiti a forza sotto tortura dai sacerdoti nailliani, uomini tanto rigidi nei loro costumi da non tollerare la più lieve dell'eresia; poi, una volta tornati sotto il dominio della Repubblica, massacrati e impalati dai legionari repubblicani: la peggiore soldataglia della Colonizzata, indomabili e spietati, gente che prega le proprie insegne inzuppandole nel sangue delle proprie vittime..” Dacius a queste parole non ce la fece più e si alzò furibondo con il pugnale in mano “Come ti permetti di dire certe cose, Buffone d'un cantastorie?!”. Maurus figlio di Darcus del pianeta Cheratus non sembrava troppo spaventato, si ritrasse giusto per non porgere il collo al Dacius ma rimase seduto. Noi dovemmo tenere fermo Dacius e disarmarlo. Calmatosi il nostro compagno Caledus con tono gentile disse a Maurus “Ti chiedo scusa Maurus figlio di Dracus per il mio amico.. Devi sapere che è stato un legionario della Repubblica. Ora è in congedo con disonore per non so quale reato.. non ce ne ha mai parlato. Eri della VII legione, vero?” domandò rivolgendosi a Dacius, che annuì “Forse si è sentito offeso per le tue parole. Come si dice 'si rimane legionari per sempre'”. “Hai ragione amico. Scusami Dacius, è il tuo nome esatto? Ti chiedo scusa per le male parole rivolte verso il tuo vecchio lavoro. Ma trovandoci su Azat non mi sarei mai aspettato di trovarmi davanti un legionario. E da queste parti non vedono di buon occhio la Repubblica” Cercando di pacificare gli animi dissi “Credo le scuse siano accettate, ora puoi continuare col tuo racconto sull'alieno”. “Certamente! Comunque mi trovavo dalle parti di Dacozi, forse su una qualche luna di Mabtirus.. non ricordo” il suo tono era cambiato, da supponente e sicuro era diventato calmo e gentile “in ogni caso scendemmo per vedere se c'era ancora anima viva con cui poter fare affari” “Oppure depredare quel poco che era rimasto..” aggiunse stizzito Dacius “Oppure depredare quel poco che era rimasto, chiaro: ai morti non servono i beni materiali” replicò gentilmente Maurus “Fatto stà che scendemmo sul pianeta o luna che fosse. Non trovammo anima viva se non ciarpame di poco valore. Probabilmente qualcuno era già passato.. Da dentro una casa però Domitius, uno dei trapezisti, sentì provenire un rumore. Entrammo nella casa e trovammo questo piccolo esserino, biancastro e mostruoso, che piangeva a dirotto. Eravamo sbalorditi alla sua vista. Non riuscivamo a capire cosa fosse. Non era sicuramente un umano, lo avete visto anche voi. Ma non potevamo lasciarlo lì abbandonato a morire. Lo prendemmo allora con noi a bordo. D'altronde avere un alieno nel circo poteva avere un certo valore. Cosa che lo è effettivamente stato” e sorridendo indicò con gli occhi la borsa ricolma di denaro. “Grazie a lui puoi dirti amico dell'Imperatore Rath” “Infatti!” Caledus però non era convinto del racconto “E dimmi, voi siete arrivati sul pianeta” “Forse era una luna”lo corresse il Menestrello “Pianeta o luna poco cambia. Siete arrivati, il pianeta era chiaramente già stato depredato. Da chi? Dagli alieni? Mai nessuno li ha visti, nessun sistema di rilevamento, né repubblicano né nailliano né imperiale.. Devono avere una tecnologia certamente superiore per non essere mai stati scovati da nessuno e scorazzare per la Colonizzata. Una tecnologia così superiore e loro cosa fanno? Fanno come i ratti, prendono la nostra spazzatura? Mi sembra poco plausibile..” Maurus come fosse interrogato rispose “Io non conosco gli alieni, non so se hanno una tecnologia superiore o meno.. so di averne uno tra le mani” Allora io chiesi “Non parla il tuo alieno?” “No, emette solo suoni incomprensibili. Vedo che non mi credete, ma avete visto anche voi: non è un nano truccato e non è una macchina. È reale. L'universo oltre l'Ymildinolaitus è grande, forse più grande di tutta la Colonizzata. Forse due volte, forse dieci, forse cento volte più grande! Come potete credere che noi siamo l'unica razza senziente?” “Beh, la Colonizzata prima di essere abitata era desolata.. Fu l'SHP a renderla abitabile.” “E l'SHP da dove arrivava? Dal nulla? Ecco, basta un pianeta abitabile. Nell'universo ci sarà per forza un pianeta abitabile di natura, no?” “Sì, è possibile..” ero ubriaco delle sue parole, e il vino bevuto non aiutava nel cercare di essere lucido, Dacius però intervenne con la parola pronta “Caro il mio cantastorie, non stiamo discutendo se sia 'plausibile' o meno la vita fuori dalla Colonizzata, ma da dove arriva in realtà il tuo alieno! Il miei amici qua vogliono dire che non credono che tu abbia tra le mani un alieno, ma solamente un mutante. Un figlio di qualche primitivista.” Caledus si riprese coraggio e continuò il concetto di Dacius “Esattamente. É una cosa non insolita che i figli dei primitivisti nascano con qualche malformazione dovuta allo stare troppo tempo sugli arcamondi, privi di aria pulita, di cibo decente e.. senza ricambio di sangue. Su una di quelle nave probabilmente sono tutti parenti! Inoltre gli arcamondi che usano sono delle trappole per topi. Radioattivi e pericolosi”.

Il Circense - parte II

Al momento della sua apparizione, le luci del tendone si fecero più deboli e nell'aria si librò una musica che voleva sembrare misteriosa ed esotica. Due energumeni portarono al centro della sala un grande gabbia di ferro coperta da un drappo giallo che non faceva vedere cosa contenesse. Poi lo stesso menestrello che avevamo visto prima per le strade iniziò a parlare. “Durante i nostri viaggi per tutta la Colonizzata..” “pff, questi non sono mai andati più lontano delle città libere.. e ci siamo adesso nelle città libere!” borbottò Dacius, chiaramente infastidito dall'esser stato trascinato al circo, “...Ci è capitato di vedere le cose più straordinarie che un uomo possa mai vedere..” “Sentiamo..” “..Polli enormi bicefali alti tre metri!” “promette bene!” disse Dacius ridendo “..squali volanti e uomini senza testa!” “Vi prego, tutto questo è ridicolo”, “..ma, signori! Niente di tutto questo è così straordinario come quello che state per vedere adesso! Nei nostri viaggi abbiamo trovato questo essere, non sappiamo da dove arrivi e non sappiamo quanto la sua razza sia potente, ma siamo lieti e orgogliosi di potervelo mostrare! Ecco a voi l'U N I C O alieno in circolazione in tutta la Colonizzata!” e con un gesto teatrale tolse il drappo che copriva la gabbia. Le luci si accesero di colpo. Vedemmo finalmente il famoso alieno. Era effettivamente alto come un nano “ve l'avevo detto” gongolò Dacius, “Ma insomma, vuoi stare un po' zitto!?” protestò Tangi. Di colore verdognolo e senza peli né capelli, l'alieno aveva la testa grande quanto tutto il corpo, le braccia lunghe e scheletriche e le gambe cortissime, tanto che a stento riusciva a muoversi. Più che un alieno sembrava uno di quei bambini affetti da malformazioni dovute alle radiazioni. “Si dice sia una malattia molto comune tra i Primitivisti” asserì Caledus, “A forza di vivere in vecchi e obsoleti Arcamondi da generazioni, senza scendere mai su un pianeta abitabile e mangiando cibo che chissà dove coltivano.. capita che la loro prole subisca queste malformazioni, soprattutto tra quelli che vivono più vicino alle cisterne di carburante e ai motori” “E' una cosa mostruosa!” dissi inorridito, “Cosa vuoi pretendere, sono Primitivisti!” fece Dacius con noncuranza “Di solito però i figli malformati li uccidono lanciandoli nello spazio appena nati” “Come dargli torto..” aggiunse Tangi continuando a guardare l'“alieno”. Disgustati, ce ne andammo. Questo triste spettacolo ebbe molto successo tra il pubblico di Arzakuela, tanto che il circo rimase sul pianeta per circa un mese.

Il Circense - parte I

Ovvero un altro pezzo a caso del romanzo.


Iamurum ormai era lontano. Le sue alte mura di ghiaccio erano lontane. Il pallore malato del suo cielo era lontano. I compagni congelati durante l'assedio erano lontani. Un ricordo annebbiato. La guerra per quel freddo e inospitale pianeta ormai non era più affare nostro, se mai lo fosse stato. Ormai, ci trovavamo perfettamente a nostro agio su Azat. Gli onori dovuti alle insegne della Legione, che avevamo nascosto in un luogo sicuro appena giunti sul pianeta, dopo poco meno di due anni, ormai erano stati dimenticati. Capitava che, ogni tre giorni, qualcuno andasse a controllare se ci fossero ancora, che gli abitanti non le avessero scoperte. Ma nulla più.

Per un paio di mesi decidemmo di stare sul pianeta ad oziare, cosa che facemmo nel migliore dei modi. Ognuno di noi aveva con sé una buona scorta di denari personali da spendere. In tutta la città di Arzakuela non c'era ormai una taverna in cui non avessimo speso soldi. Il nostro locale preferito era diventato il Cane Blu, una piccola taverna vicino allo scalo del porto. Seduti al tavolo del locale vedevamo passare ogni tipo di persona: mercanti, profughi, stregoni, contrabbandieri, mercenari. Una volta attraccò al porto una nave di circensi itineranti. Per tutto il giorno un menestrello andò per le strade della città urlando “Avviso a tutti i loro signori! Sono lieto di annunciarvi che su questo bellissimo pianeta è arrivato il rinomato Circo Mauro! Dopo una tournée di quattro anni nell'Impero Rathico siamo finalmente giunti nel vostro bel pianeta! I più capaci trapezisti vi faranno stare a bocca aperta con i loro spericolati volteggi nel vuoto! Le più belle e raffinate ballerine di tutta la Colonizzata vi estasieranno con i loro sensuali movimenti! Venite a vedere la prova tangibile di vita aliena! Sì, avete sentito! Non un artefatto ma un vero alieno in carne ed ossa! Per una modica somma di 5 denari vedrete tutto questo! Venite! Venite stasera al tendone montato fuori le mura occidentali della città! Venite a vedere il più grande spettacolo itinerante dell'Universo! Lo spettacolo che ha lasciato l'Imperatore Rath VI stupefatto!”. Trapezisti e pagliacci ne avevo visti, ma un alieno.. “Tutte baggianate, figurati se hanno un alieno!” disse Dacius “il problema non è che ne abbiano uno, ma che ne esista uno!” aggiunsi, “Lo so che è impossibile, ma se si sono esibiti anche per l'Imperatore rathico.. cioè, dico io, non credo che l'Imperatore sia un tordo che crede a qualsiasi cosa..” rispose dubbioso Tangi ma non ebbe tempo di finire la frase che Dacius si alzò dal tavolo e l'interruppe “Cos'è? Vuoi andarlo a vedere?” e continuò “e poi figurati se si sono esibiti per l'Imperatore dei Rathi! Il loro alieno sarà sicuramente un nano truccato” “Credo anch'io” gli fece eco Caledus, in minoranza Tangi non potè far altro che stare in silenzio e continuare a bere. Per sicurezza e per amore di conoscenza in ogni caso decidemmo di andare la sera a vederlo, questo alieno.